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Attualità giovedì 23 aprile 2015 ore 16:11

Asl1, pm non impugnano l'assoluzione di Delvino

I pm di Massa hanno scelto di non impugnare la sentenza di assoluzione dalle accuse di falso in bilancio per l’ex direttore generale della Asl 1 Antonio Delvino



MASSA — Sulla vicenda sono intervenuti Stefano Mugnai e Marco Ferri di Forza Italia: "Per il crac da 420 milioni della Asl 1 di Massa Carrara neppure la procura individua responsabilità per l’ex direttore generale Antonio Delvino, al punto da non tentare nemmeno di impugnare la sentenza di assoluzione con formula piena emessa dal gup nel febbraio 2014. Il cerchio continua a stringersi attorno a Rossi e al ruolo della Regione". All’indomani della decisione con cui i pm di Massa hanno scelto di non impugnare la sentenza di assoluzione dalle accuse di falso in bilancio per l’ex direttore generale della Asl 1 Antonio Delvino, sono il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai, oggi candidato di Forza Italia alla presidenza della Regione Toscana, e il Consigliere regionale azzurro Jacopo Ferri che ha presieduto la Commissione regionale d’inchiesta sui fatti della Asl 1.

Sulle responsabilità quanto meno politiche di quanto accaduto in quell’azienda sanitaria, Mugnai e Ferri hanno sempre avuto le idee chiare e, sinora, ogni passaggio giudiziario e ogni atto o perizia paiono andare nella stessa direzione: "Quando nel gennaio scorso le motivazioni della sentenza misero nero su bianco che il fatto, il falso in bilancio, sussiste ma non fu Delvino a commetterlo – ricordano i Consiglieri di Forza Italia – e dopo l’assoluzione dell’altro ex direttore generale chiamato in causa da Rossi, ovvero Alessandro Scarafuggi, il carciofo delle responsabilità si è sfogliato fino a lasciar scoperto il ruolo della Regione. Di fatto, i responsabili indicati da Rossi escono di scena uno ad uno – proseguono – e il cerino in mano rimane alla Regione da un lato col tandem Donati-Persiani, dall’altro con il referente politico Enrico Rossi, assessore alla sanità proiettato sullo scranno di governatore della Toscana proprio cavalcando l’onda dei pareggi contabili della sanità toscana".

"Le motivazioni della sentenza che oggi la procura ha scelto di non impugnare – ricordano ancora Mugnai e Ferri – indicano con estrema chiarezza alcuni protagonisti del sistema sanitario della Regione di quegli anni e di oggi: Carla Donati, all’epoca responsabile finanziario della Regione, Nicolò Persiani, consulente della Regione incaricato di studiare i bilanci in vista della certificazione, e Enrico Rossi. Ciò non ci ha mai stupiti, poiché sono esattamente i concetti che noi abbiamo ripetuto per anni, in sedi istituzionali e non, e che Rossi ha sempre cercato, goffamente per la verità, di negare".


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