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Attualità domenica 11 agosto 2019 ore 15:21

Mare di Toscana, i nove punti più inquinati

I tecnici di Goletta Verde hanno esaminato venti tratti di mare lungo le coste toscane: nove sono risultati inquinati di cui sette in modo grave



FIRENZE — E' tornata Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente.

Su venti punti monitorati lungo le coste della Toscana nel 2019, sette sono risultati fortemente inquinati e due inquinati. L’inquinamento microbiologico arriva fino al mare attraverso i canali e le foci dei fiumi e dei torrenti, a loro volta inquinati a causa della cattiva depurazione o della presenza di scarichi illegali. 

Maglia nera quindi per le foci del torrente Lavello, dei fiumi Brugiano e Gora, dei fossi Motrone, dell’Abate, Mola, e della Madonnina, a Portoferraio, all’Isola d’Elba, le cui cariche batteriche sono risultate oltre i limiti di legge.

“La fotografia che ogni anno Goletta Verde scatta in ciascuna regione ha l’obiettivo di restituire un’istantanea utile a evidenziare la presenza di casi cronici nei confronti dei quali evidentemente nulla viene fatto - ha dichiarato Davide Sabbadin, portavoce di GolettaVerde - Il nostro monitoraggio non ha la pretesa di sostituirsi ai controlli ufficiali ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi regionali, il più delle volte responsabili delle procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. Quella della scarsa o assente depurazione è diventata ormai un’emergenza che qualche mese fa è costata all’Italia un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia. Senza contare che con i soldi impiegati per pagare le multe comminate dalla UE nei confronti del nostro Paese potremmo fare investimenti per potenziare il nostro sistema depurativo attraverso progetti innovativi a difesa della salute del mare e dei cittadini”.

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

Il monitoraggio di Legambiente (i prelievi sono stati eseguiti dalla squadra di tecnici il 29 e il 30 luglio) prende prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuato sia dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente sia dagli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge che rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare.

I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.

In provincia di Massa Carrara, entrambi i campionamenti effettuati hanno dato un giudizio di “fortemente inquinato”: la foce del torrente Lavello, in località Partaccia, a Massa, e la foce del fiume Brugiano, tra la Partaccia e i Ronchi.

Due i punti monitorati in provincia di Lucca, entrambi “fortemente inquinati”: a Pietrasanta, in località La Focetta, alla foce del fosso Motrone, e a Viareggio, in località Lido Camaiore, alla foce del fosso dell'Abate.

Nella provincia di Livorno, i campionamenti hanno dato un giudizio di “inquinato” a Piombino, in località Marina di Salivoli, allo scarico in via Salivoli, mentre quelli effettuati tra Livorno e Pisa, alla foce del canale scolmatore, e tra Bibbona e Castagneto Carducci, a Marina di Bibbona, sulla spiaggia di fronte al fosso Camilla, sono risultati “entro i limiti”.

Su nove i prelievi effettuati in provincia di Grosseto soltanto uno è risultato “fortemente inquinato”, ovvero a Follonica, alla foce del fiume Gora. “Entro i limiti”, invece, i risultati emersi a Scarlino, in località Puntone di Scarlino, alla foce del canale Solmine; a Grosseto, in località Marina di Grosseto, sulla spiaggia presso la foce del canale di San Rocco; a Orbetello, in località Fonteblanda, alla foce del fiume Osa; in località Bocche di Albegna, alla foce del fiume Albegna; e in località Neghelli, sulla spiaggia in prossimità di uno scarico; a Monte Argentario, in località Pozzello, sulla spiaggia in prossimità di una stazione di pompaggio, e in località Poggio Pertuso-Cala Galera, sulla spiaggia fronte canale; e ad Ansedonia, località Tagliata Etrusca sulla spiaggia di fronte al fosso Tagliata Etrusca.

All’Isola d’Elba, su quattro punti campionati, uno è risultato “fortemente inquinato”, a Portoferraio, in località Punta della Renna, in corrispondenza del fosso della Madonnina (confermando i recenti dati di Arpat); due sono risultati “inquinati”, a Capoliveri, in località Mola, alla foce del fosso di Mola/Fossone centrale, e a Marciana Marina, al Moletto del Pesce, confermando, pur con qualche miglioramento, i dati degli anni precedenti; mentre il prelievo effettuato sulla spiaggia La Pianotta, a Porto Azzurro, dove i cittadini avevano segnalato criticità a Legambiente, è risultato “entro i limiti”.

“Sebbene la situazione in Toscana sia prevalentemente positiva, va riscontrata comunque la presenza di cariche batteriche elevate in nove casi su venti dove le analisi microbiologiche mostrano porzioni di litorale a rischio a causa di fogne non depurate o carenze depurative - dichiara Umberto Mazzantini, responsabile mare Legambiente Toscana e responsabile nazionale Isole Minori Legambiente - Tutto ciò molto spesso senza che i bagnanti ne siano a conoscenza, visto che in sei casi, peraltro giudicati “fortemente inquinati”, ovvero alle foci del torrente Lavello, dei fiumi Brugiano e Gora, del fosso Motrone, e allo scarico in via Salivoli a Marina di Salivoli, i tecnici non hanno riscontrato la presenza dei cartelli col divieto di balneazione. In nessuno dei punti monitorati, poi, è stata notata la presenza dei cartelli informativi rivolti ai cittadini sulla qualità delle acque nonostante sia obbligatoria per legge ormai da anni per i Comuni. Indicazioni che hanno la funzione di divulgare al pubblico la classe di qualità del mare e i dati delle ultime analisi. Da segnalare poi il risultato emerso a Marciana Marina, all’Isola d’Elba, nel punto di prelievo in corrispondenza del Moletto del Pesce e a Portoferraio a Punta della Rena, mentre preoccupa la conferma di Mola ormai da una decina di anni di seguito. Ecco perché chiediamo ai Comuni di intervenire laddove vi sia la presenza di scarichi abusivi, depuratori assenti, non funzionanti o che necessitano di potenziamento utile a trattare il carico inquinante in arrivo onde evitare che le acque non depurate finiscano per contaminare quelle del mare”.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c’è anche l’improprio smaltimento degli oli esausti.


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