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Attualità mercoledì 05 novembre 2014 ore 19:25

"Le crepe nel muro", costruito da 7 anni

E crollato allagando il centro abitato. La Procura apre un fascicolo dopo le denunce mentre arrivano i volontari. A Carrara, è già il giorno dopo



CARRARA — Volontari stanno arrivando a Carrara da tutta la Toscana e anche da più in là. I volontari della provincia di Massa Carrara, invece, sono al lavoro da tutto il giorno: 70 persone con 11 gommoni, 6 idrovore e una decina di mezzi per il recupero persone.

Ma tutti, oggi, sono con gli stivali ai piedi e le mani nel fango, 4.500 utenze ancora senza corrente elettrica, a provare a salvare il fantasma di qualcosa che possa essere riutilizzato. Mentre, come fantasmi, si guardano intorno e guardano quei posti familiari come non li avessero mai visti. Salvo rendersi conto che, così, coperti di acqua e fango, loro quei posti li hanno già visti troppo spesso.

Non sono morte persone, ma tanti animali. Settemila persone circa convivono con l'acqua e qualche decina dormirà a Carrara Fiere. 

La circolazione ferroviaria è tornata regolare e anche diverse delle strade oggi chiuse sono tornate percorribili: con il calare del buio, a Carrara, è già iniziato il "giorno dopo". Quello in cui si cercano i responsabili mentre si prova a pulire.

Anche le coscienze. Più facile quando non ci sono i morti, ma più difficile se c'è un'indagine aperta.

Che potrà contare sulle testimonianze di chi quell'argine, lo aveva visto poco solido e sulle dichiarazioni del governatore Rossi. 

"Questo disastro poteva essere evitato", ha detto il presidente Enrico Rossi, corso a Carrara per rendersi conto personalmente della situazione dopo la rottura dell'argine del Carrione. 

"Gli argini sul Carrione che hanno ceduto provocando l'inondazione di Marina di Carrara - ha detto - erano stati ricostruiti nel 2007 con un finanziamento della Regione di 4 milioni. Si tratta di un muro, realizzato dalla Provincia, che doveva tenere e che invece è crollato sotto la spinta della piena. Noi lo ricostruiremo subito. Poi faremo gli accertamenti sulle responsabilità per capire chi e dove si è sbagliato".

La Regione continuerà, ha garantito Rossi, con il suo programma di investire per la sicurezza idrogeologica 50 milioni all'anno.

La procura di Massa, invece, ha aperto un fascicolo sull'esondazione del fiume Carrione, che ha provocato l'alluvione: nei prossimi giorni i magistrati acquisiranno atti e documenti.

Comprese, probabilmente, le segnalazioni indirizzate alla Provincia da alcuni imprenditori che hanno aziende, soprattutto segherie, nella zona. O le petizioni, fatte dai residenti della zona. 

Queste persone, avevano segnalato che in quel muro c'erano piccole perdite di acqua, sintomo di una non perfetta tenuta. 


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