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Cultura martedì 26 maggio 2015 ore 16:02

La vita di Fabrizio De André in un film

Trailer "Faber in Sardegna"

​Per la prima volta sul grande schermo il film sul cantautore italiano: il 27 e il 28 maggio al cinema Splendor di Massa e al Manzoni di Pontremoli



MASSA CARRARA — Il film “Faber in Sardegna”, tributo a Fabrizio De Andrè, esce in Italia e in 27 sale della Toscana.

Si potrà vedere al cinema Splendor di Massa e al Manzoni di Pontremoli, mercoledì 27 e giovedì 28 maggio, Faber in Sardegna il film concerto che racconta una parte della vita privata del cantautore Fabrizio de Andrè, con testimonianze e rare immagini di archivio, e l’ultimo concerto al Teatro Brancaccio di Roma nel 1998. Il film è un tributo al più grande cantautore italiano di tutti i tempi. Esce in Italia solo per due giorni distribuito da Microcinema.

Musica, pensieri, aneddoti e un grande concerto saranno i protagonisti del film concerto. Faber in Sardegna è il film dalla doppia anima che unisce armoniosamente, in due ore di musica indimenticabile, il racconto del rapporto tra Fabrizio De André e un luogo speciale come l’Agnata in Sardegna, con l’ultimo memorabile concerto del cantautore genovese, ripreso dal vivo alTeatro Brancaccio di Roma nel 1998 e disponibile ora in una versione mai vista prima, restaurato e rimasterizzato in ultra HD con audio 5.1.

“Mi sembra proprio di raccontare una bellissima favola: c’era una volta, e per fortuna c’è ancora, una follia tanto tanto amata che si chiama Agnata”. Dori Ghezzi, cantante e vedova De Andrè, introduce così la prima delle due anime del film “Faber in Sardegna”, regia di Gianfranco Cabiddu, che alterna efficacemente passato e presente: il passato evocato dalle rare immagini d’archivio che ritraggono Faber all’Agnata, con fotografie e spezzoni di filmati familiari uniti alle testimonianze inedite di varie personalità della cultura - tra cui Renzo Piano - e della musica, così come di molti amici sardi del cantautore, che raccontano un De André privato e intimo, mettendo in luce la vita di un uomo che, smessi i panni dell’artista conosciuto da tutti, indossa quelli dell’allevatore e del contadino. Il presente, invece, va oltre il tempo, concentrandosi sulla sua musica, suonata oggi dai tanti musicisti che ogni anno all’Agnata danno vita a dei concerti unplugged. Tra questi, insieme a Cristiano De André, ci sono Morgan (autore di una commovente versione di “Canzone dell’amore perduto” al pianoforte), così come Paolo Fresu,Danilo Rea, Gianmaria Testa, Lella Costa, Maria Pia De Vito e Rita Marcotulli.

Il film sfocia, attraverso la vita di Faber, nome dato da Paolo Villaggio a De Andrè per la sua predilezione all'uso dei pastelli dall'omonima marca, nell'ultima performance dal vivo di De Andrè interamente ripresa dalle telecamere al Teatro Brancaccio di Roma, nel febbraio 1998, meno di un anno prima della sua scomparsa. Il concerto rievoca quell’atmosfera senza tempo e così speciale a cui solo Faber sapeva dar vita. Brani celebri come Crêusa de mä, Dolcenera, Khorakhané, A Cumba, Il Sogno di Maria, La città Vecchia, Anime Salve, Il testamento di Tito, Tre Madri, Via del Campo e Il Pescatore vengono introdotti da un De André emozionato di fronte al pubblico entusiasta e, allo stesso tempo, estasiato nell’ascoltare i suoi pensieri tradotti in parole e musica. Sul palco, accompagnano il cantautore alcuni straordinari musicisti, fra i quali i suoi figli: Cristiano, alla sua destra, incanta il pubblico con il violino, e Luvi, tra le voci femminili, interpreta soavemente la poesia in lingua Rom al termine di Khorakhané. Un concerto indimenticabile, rimasto nel cuore di appassionati e fan.

Un ricordo meraviglioso per chi era presente e vuole rivivere quelle emozioni, così come una straordinaria eredità per tutte le nuove generazioni, desiderose di conoscere meglio, come l’ha definito Fernanda Pivano, "il più grande poeta che l'Italia ha avuto negli ultimi 50 anni".


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